La zona sud-orientale della valle metelliana è racchiusa a sua volta in una più
circoscritta valle protetta a mezzogiorno dalla falda del monte San Liberatore
ed occupata sul versante settentrionale da piccole frazioni del comune di Cava,
che a partire dal casale di Casaburi si inoltrano fino ad Alessia.
La particolarità di questi borghi storici che costellano il territorio è data,
ad un primo esame, dalla loro sostanziale tenuta e conservazione a differenza di
buona parte delle frazioni di Cava. Sia per la natura propria dell’ambiente che
per scelte urbanistiche, i nuovi insediamenti rispetto al tessuto storico sono
limitati, anche se non mancano purtroppo eccezioni.
Possiamo affermare che l’area non si presenta molto dissimile da quella che gli
artisti e i viaggiatori che soggiornavano a Cava nell’Ottocento potevano
osservare e godere: un coerente preludio alla luminosità e spazialità che al
visitatore riserva il percorso che da Alessia e dalla Valle porta alla vetta di
San Liberatore.
Nelle sue analisi storiche della Città della Cava, il canonico Andrea Carraturo
includeva i casali nell’antico Distretto di Sant’Adiutore, ma in due distinti
“ripartimenti”, quello di Siepi a cui appartenevano Dupino e Santi Quaranta, e
quello
di Raparo, in cui erano inseriti Casaburi, Arcara, Marini ed Alessia.
Nella divisione del territorio della città in epoca successiva tutto questo
territorio farà parte, invece, del distretto di Mitiliano, come si può rilevare
dalla lettura del catasto onciario della metà del Settecento.
All’inizio dell’Ottocento (1806-1807), quando la Città della Cava fu divisa nei
due comuni di Cava e Vietri, queste frazioni per qualche decennio fecero parte
del comune di Vietri, per poi rientrare nel 1834 in quello di Cava.
Nella storia della città di Cava, a partire dal Medioevo vengono individuati
tre sistemi di organizzazione amministrativa: nel Medioevo tre Distretti (S.
Adiutore, Passiano, Metelliano), in epoca moderna quattro Quartieri (S.
Adiutore, Passiano, Corpo, Mitiliano) ed infine in epoca contemporanea il
capoluogo (già Borgo) e una miriade di frazioni (già casali).
Anche per la esiguità del numero degli abitanti - circostanza che si è mantenuta
lungo i secoli - ogni borgo ha espresso un limitato numero di famiglie, ma di
livello sociale, professionale ed economico spesso ragguardevole.